Paolo Rizzatto ed Alessandro Sarfatti: creatività e managerialità dell'azienda Luceplan. Sono stati loro gli ospiti del workshop organizzato dalla Fondazione Valore Italia, e tenutosi il 18 gennaio presso l'auditorium dell'Ara Pacis, nell'ambito delle iniziative collaterali alla mostra "Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani".
L'incontro ha consentito al pubblico di comprendere come la ricerca e lo sviluppo, posti al servizio della creatività, consentano a realtà di dimensioni tutto sommato contenute rispetto al mercato globale (e Luceplan en è un esempio) di poter competere alla pari con i più grandi colossi multinazionali.
L'azienda milanese di illuminazione (ma loro si definiscono come un'azienda che vuole "progettare la luce", e nel corso dell'incontro si è compreso il perchè) dalla fine degli anni '70 si impegna infatti nel reinventare e reinterpretare gli apparati di illuminazione: lampade da lavoro, lampade da esterni, lampade da pavimento e lampade da sospensione. L'applicazione di nuovi materiali e nuove tecnologie, unita ad una rigorosa ricerca storica e ad una ricca vena creativa che trova in Paolo Rizzatto il punto di sintesi, consente da quattro decenni a Luceplan di poter competere in tutto il mondo con prodotti che sono entrati nell'arredamento di tutti noi: Costanza, Berenice, Titania, Hope...
Sul palco dell'auditorium erano rappresentati ben quattro Premi del Compasso d'Oro, relativi a prodotti che sono ancora oggi venduti in tutto il mondo. Particolarmente suggestivo è stato il racconto della genesi della recentissima lampada da sospensione Hope (esposta tra l'altro all'interno della mostra), nata nel 2009 dopo venti anni di "gestazione"; Rizzatto ha portato con sè alcuni pezzi dei primi prototipi, grazie ai quali il pubblico ha potuto comprendere l'immenso lavoro di ricerca e innovazione che ha sotteso la messa in produzione della lampada.
Alessandro Sarfatti e Paolo Rizzatto durante il workshop
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Si è tenuto ieri presso l'auditorium dell'Ara Pacis di Roma il workshop, collegato alla mostra "Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani", con ospite Enzo Eusebi.
Eusebi è un ingegnere, architetto e designer che alcuni anni fa ha intrapreso una strada che lo ha portato ad operare prevalentemente in Cina, mercato sul quale è divenuto un apprezzato esponente del made in Italy, soprattutto nel campo della progettazione di nuovi edifici residenziali. Proprio durante la realizzazione di uno di tali progetti (delle torri residenziali di lusso a Pechino) è nata l'idea della cucina Not for Food, un avveniristico spazio architettonico, interamente realizzato in fibra di carbonio, nel quale vengono radunate l'area cucina, l'area relax e l'area lavoro della casa. La Not for Food, realizzata dal Gruppo Berloni, è stata esposta all'interno della mostra ed è stata il punto di partenza per un discorso più generale che ha riguardato la capacità dei giovani designer italiani di trovarsi uno spazio all'estero riuscendo a combattere una dura battaglia contro i grandi studi delle archistars.
Al termine molte le domande rivolte dal pubblico, con ulteriore dibattito che ha toccato le prospettive future dell'intero sistema produttivo italiano.
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I prossimi workshop collegati alla mostra "Disegno e Design. Brevetti e creatività italiani" si terranno venerdì 15 e lunedì 18 gennaio 2010, con inizio alle ore 17,00 presso l'Auditorium dell'Ara Pacis di Roma.
Venerdì sarà ospite della Fondazione Valore Italia Enzo Eusebi, designer, architetto ed ingegnere, autore della futuristica cucina Not for Food prodotta dall'azienda Berloni ed esposta all'interno della mostra.
Partendo dalla concezione della cucina, nata per essere inserita nel contesto del più vasto progetto di edilizia residenziale di lusso in Cina, Eusebi ci racconterà la sua esperienza nel subcontinente cinese, dove oggi è uno dei personaggi più conosciuti e rappresentativi della progettazione italiana.
A seguire la Fondazione ospiterà, il lunedì successivo, Alessandro Sarfatti (ad di Luceplan) e Paolo Rizzatto (designer tra i più acclamati nel panorama internazionale), i quali illustreranno al pubblico i segreti del successo di un'azienda di dimensioni medio-piccole ma in grado di primeggiare nei mercati di tutto il mondo con dei prodotti di illuminazione di eccellenza assoluta (il più recente ed innovativo è la lampada Hope, esposta in mostra).
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Inaugurata il 4 novembre scorso dal Ministro Claudio Scajola, la Mostra “Disegno e Design. Brevetti e Creatività italiani”, in corso al Museo dell’Ara Pacis fino al 31 gennaio 2010, segna un grande successo di affluenza e di pubblico, registrando lusinghiere medie di visitatori.
La mostra, organizzata dalla Fondazione Valore Italia in collaborazione con la Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - UIBM del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’Archivio Centrale dello Stato e con il Comune di Roma, si concentra su un aspetto poco noto, eppure fondamentale, della cultura industriale italiana: come nasce un oggetto? E come si evolve il suo progetto? La creatività al servizio della produzione industriale: è questo il punto di partenza, focalizzandosi sugli aspetti progettuali che precedono la realizzazione di un oggetto, fino alla sua definizione attraverso il brevetto. Il percorso espositivo, che ripercorre un secolo di innovazione e di design made in Italy, suddiviso per settori merceologici (arredamento, moda, agroalimentare, trasporti), è scandito dai preziosi certificati originali dei brevetti di molti prodotti, alcuni diventati delle vere icone del design e della produzione italiana, altri novità assolute.
«Attraverso questa esposizione - ha dichiarato il professor Massimo Arlechino, presidente della Fondazione Valore Italia - intendiamo dare un contributo nuovo anche alla lotta alla contraffazione, dando seguito ad una precisa indicazione del Ministro Scajola».
«Oltre alla necessaria attività di repressione - ha proseguito Arlechino - vorremmo indurre un contrasto “culturale” al fenomeno contraffattorio, facendo vedere al visitatore il grande patrimonio di creatività e genialità che è alla base di molti prodotti di uso quotidiano. I numeri di accessi alla mostra del primo mese sono per noi uno stimolo a proseguire in questa nuova politica di tutela della proprietà industriale».
I dati rilevati dal 5 al 30 novembre restituiscono la cifra di 14.500 visitatori totali con una media giornaliera di 660 ingressi. La sola prima settimana di dicembre, grazie anche al ponte dell’Immacolata, fa registrare una media di 970 visitatori al giorno, per circa 7.750 visitatori totali. Numeri lusinghieri, ma non inaspettati, che sono destinati sicuramente a migliorare, considerando che siamo alle porte delle festività natalizie e di fine anno, e che dimostrano l’eccellente risultato di attenzione ed interesse per una iniziativa che porta in mostra per la prima volta il meglio della produzione italiana di design raccontata attraverso il documento dei brevetti. Risultati che confermano ancora una volta l’originalità di temi, contenuti e materiali, che rendono finalmente accessibile al grande pubblico un patrimonio unico poco conosciuto, illuminando da un’inusuale prospettiva il prezioso valore della cultura del progetto e del prodotto made in Italy.
il sito della mostra
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nella foto: Paolo Guzzini, Ron Arad e Massimo Arlechino
Si è tenuto il secondo appuntamento del ciclo di workshop collegati alla mostra "Disegno e Design". Nel contesto di un Auditorium dell'Ara Pacis strapieno, ed in collegamento diretto audio/video con l'aula magna della Facoltà di Architettura "L. Quaroni" dell'Università La Sapienza, a sua volta gremita di studenti e semplici curiosi, il celebre designer angloisraeliano ed uno degli eredi di una grande famiglia del made in Italy hanno raccontato al pubblico come è nata la loro collaborazione, le sfide che comporta il voler realizzare a livello produttivo un'idea creativa molto complessa, il futuro del connubio creatività-industria.
A partire dalla futuribile lampada PizzaKobra, disegnata da Ron Arad, prodotta da Guzzini, oggetto di innovativi brevetti relativamente agli snodi metallici, ed esposta nella mostra "Disegno e Design", i due ospiti hanno compiuto un lungo excursus sul design, sull'architettura e sul sistema produttivo italiano.
Si è poi aperto un dibattito al quale ha partecipato il pubblico presente in sala, ed al termine (dopo una lunga sessione di foto ed autografi) i due ospiti hanno potuto visitare la mostra.
Il ciclo di workshop riprenderà dopo le vacanze natalizie.
il sito della mostra
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